Trattamento liberamente ispirato al romanzo Io non chiedo permesso di Marilù Manzini e finanziato dalle società di Andrea Costantini e Giorgio Magliulo. La sceneggiatura avrei dovuto scriverla con Letizia Russo, brava scrittrice di teatro.
Più che la storia, mi affascinava il personaggio, nelle cui sofferenze, così lontane dalle mie, trovavo l’eco delle mie. Avrei voluto fare un film sulla voragine che scava dentro l’adolescenza quando l’infanzia è stata un inferno. Ma con pietas.