SINEAD O'CONNOR: CI SONO RIMPIANTI

Ho qualche rimpianto, e alcuni ancora amareggiano.

 

Nicoletta Micheli, che lo aveva ideato e scritto, aveva originariamente pensato di intitolare LET IT BE il film IO SONO CON TE (2010).

Prima di scoprire che i titolari dei diritti dei Beatles non ci avrebbero permesso di utilizzare il titolo della canzone, avevamo in mente di chiedere a Sinéad O’Connor di registrare una cover del brano di Lennon-McCartney per i titoli di coda (l’aveva già cantata live in coppia con Skin). 

O in alternativa di impiegare una delle splendide canzoni del suo doppio album del 2007, THEOLOGY.

 

Parlammo con la sua manager, la quale, dopo aver letto la sceneggiatura, ci informò che Sinéad era ben felice di lavorare con noi.  

Qualche giorno dopo, lei stessa mi scrisse una mail in cui mi proponeva di usare un determinato brano.  

Poi qualcuno che seguiva l’iter del film ci consigliò che - benché la lettura del personaggio di Maria di Nazareth da noi proposta fosse decisamente fuori dai canoni della tradizione devozionale (e cinematografica) – era meglio evitare di coinvolgere la O’Connor.

La presenza della irlandese, visti i precedenti scontri con le autorità ecclesiastiche, avrebbe rischiato di invischiare il film in polemiche che nulla avevano a che fare con la natura del nostro progetto, che non mirava certo a suscitare scandali.

 

Rinunciammo a malincuore, perché - in assenza di legami diretti con il mondo “religioso” e considerata la scarsa vendibilità del progetto - avevamo bisogno di chiunque ci potesse aiutasse a rendere visibile il film – o come minimo non gli facesse la guerra. 

 

Non gli fecero la guerra, ma nemmeno lo resero visibile. Amen.

Avremmo dovuto usare la sua voce alla fine del film, ci sarebbe stata meravigliosamente.

Perché Sinead O’Connor, come cantava in SOMETHING BEAUTIFUL, con tutti i suoi drammi e labirinti, ha cercato per tutta la vita di “fare qualcosa di bello” per Dio. 

E credo proprio ci sia riuscita. Che riposi in pace.