GIOIA E RIVELAZIONE

Ieri il mio parroco, un tipo sportivo e per nulla serioso, all'omelia: "io sto meglio con Dio che con me stesso".
Concordo e ancor di più.

Mi ha rammentate una bella massima di Gilbert Chesterton: "La cinta esterna del Cristianesimo è un rigido presidio di abnegazioni etiche e di preti professionali; ma dentro questo presidio inumano troverete la vecchia vita umana che danza come i fanciulli e beve vino come gli uomini. Nella filosofia moderna avviene il contrario: la cinta esterna è innegabilmente artistica ed emancipata. La sua disperazione sta dentro".

Adesso capisco perché papa Francesco ripete così spesso che "la salute di un cristiano si vede dalla gioia".

E comprendo ancor di più perché sono un pessimo cristiano.