Lo studio è vecchio di un anno, ma non importa.
Non fatevi soprattutto sviare dal fatto che la ricerca è stata verificata con studi sul campo in orfanatrofi in Romania: i risultati a cui perviene, come fanno capire i loro autori, riguardano, per evidenza logica, ogni bambino che subisce una qualche forma di isolamento, trascuratezza, abbandono, incuria.
Non solo materiale, ma soprattutto affettiva. Quindi, anche bambini separati precocemente dalle loro madri, costretti a dormire da soli controvoglia, messi in asili nido modello parcheggio o peggio ancora canile, abbandonati ai televisori o ai computer, eccetera eccetera.
Ovviamente, gli esiti di queste forme "comuni" di abbandono/trascuratezza saranno meno drammatici e visibili rispetto a quelli riscontrati nei bambini cresciuti in un orfanatrofio. Ma non per questo le conseguenze dell'abbandono/trascuratezza saranno meno concrete o problematiche. E' una questione di gradazioni, mai di casualità.
Altrettanto, non è solo una questione psicologica: è il cervello, nella sua totalità e complessità, ad essere "segnato" da fattori quali l'abbandono o la trascuratezza (e sappiate anche che esistono studi analoghi sui bambini sottoposti a eccessive ansie, oppure punizioni, oppure regole).
Soprattutto, come spiega bene l'articolo, non è detto che gli esiti profondi di questi processi neuronali si manifestino già durante l'infanzia o l'adolescenza. Spesso i danni generati durante i primi anni di vita emergono in modo evidente solo in età adulta, quando nella maggioranza dei casi è troppo tardi per intervenire o risalire all'origine dei problemi. E allora preferiamo rintanarci in scorciatoie del tipo: "è il mio carattere", "sono fatto così", "è successo per caso", "sono nato sfortunato", e via dicendo.
Quando invece sarebbe così benefico poter riconoscere: mi hanno fatto semplicemente del male.